Come inserire il codice di destinazione delle fatture elettroniche sul portale dell’SDI

Come inserire il codice di destinazione delle fatture elettroniche sul portale dell’SDI

Come inserire il codice di destinazione delle fatture elettroniche sul portale dell’SDI.

I fornitori chiedono il codice di destinazione, i clienti inviano il codice di destinazione, devo comunicare il codice di destinazione oppure l’indirizzo PEC in tempo utile altrimenti non mi arriveranno le fatture.

Ormai sembra essere diventata una fobia, possiamo provare a smontare questa fobia?

Ebbene sì, potreste non chiedere il codice di destinazione, potreste non comunicare ai fornitori il vostro indirizzo pec, la agenzia delle entrate memorizzerà ugualmente le fatture a voi intestate e le depositerà direttamente sul portale dedicato, esattamente:    Portale della agenzia delle Entrate

https://ivaservizi.agenziaentrate.gov.it/portale

Prendete nota del link sopra indicato, è il link ufficiale del sito della agenzia delle entrate dedicato alle comunicazioni IVA ed in particolare alla comunicazione delle fatture elettroniche, su questo portale perverranno le fatture emesse dei vostri fornitori ed è qui che potreste inviare i file XML generati da software specifici ed è qui che potreste creare la fattura da inviare ai vostri clienti senza avvalersi di nessun altro operatore.

E’ importante sapere che, anche senza CodiceDestinatario e/o PEC, le fatture con la vostra partita IVA perverranno comunque in questo portale.

L’indirizzo PEC e/o il codice di destinazione servirebbero solo per inoltrare ad un destinatario le fatture che transiteranno su questo portale ma, l’assenza di destinazione, non pregiudica la validità della fattura.

Tutte le fatture che la Agenzia delle entrate riceverà, verranno memorizzate e, se sarà presente una destinazione (PEC / codice destinazione),  le fatture saranno inoltrate altrimenti rimarranno valide ferme sul portale dell’agenzia delle entrate.

Quindi è importante inserire una destinazione solo se si intende utilizzare un operatore, quale potrebbe essere la Softa, un operatore che ha realizzato una piattaforma per agevolare l’attività di controllo e manipolazione delle fatture e/o dei file XML oppure se si desidera ricevere una notifica al proprio indirizzo PEC.

 

  • Cosa devo fare quindi per accedere al portale della agenzia delle entrate

Aprire un browser (Chrome, Firefox, Edge etc) e, nella barra di navigazione, digitare:                https://ivaservizi.agenziaentrate.gov.it/portale

Comparirà la seguente schermata:

Effettuare il login (è necessario essere in possesso delle credenziali Fisconline).

Agenzia delle Entrate - Info e Assistenza

Si presenterà una pagina con i link per accedere a vari servizi ed in particolare ai servizi per generare, trasmettere e conservare le fatture in base a quanto previsto dal Dlgs.127/2015 – art.1, comma 1.

Nell’area Fatturazione elettronica avremo:

Agenzia delle Entrate - Fatture e Corrispettivi

 

 

Come intuibile con click su “Registra l’indirizzo telematico dove ricevere tutte le tue fatture elettroniche“ si presenterà una nuova maschera dove sarà possibile inserire il codice destinatario (che vi avrà comunicato l’intermediario).

Inserito il codice ed accettando per proseguire il Sistema segnala che “L’indirizzo telematico che stai registrando sarà quello dove saranno recapitate di default tutte le fatture elettroniche trasmesse a SDI dai tuoi Fornitori, indipendentemente dall’indirizzo che riporteranno in fattura”.

 

Questo è proprio quanto si desidera ottenere, ovvero fare in modo che qualsiasi destinatario i fornitori associno in fattura alla partita IVA di chi sta effettuando questa registrazione, il codice destinatario inserito garantirà una non “dispersione” delle fatture che arriveranno sempre all’intermediario associato al codice inserito.

Conclusa la procedura, verrà rilasciato un Qr Code, salvabile sia come immagine sia come PDF. Il Qr Code conterrà tutti i dati fiscali dell’azienda che ha portato a termine la registrazione, compreso il codice destinatario inserito.

Agenzia delle Entrate - Registra l'indirizzo Destinazione

 La nostra raccomandazione quindi è:

Inserite, quando sarà a voi noto, il codice destinatario sul sito della Agenzia delle entrate se c’è l’intenzione di utilizzare una piattaforma esterna alla Agenzia delle Entrate, quali potrebbe anche essere quella che metteremo a disposizione dei nostri clienti

Programma software emissione FatturaPA Pubblica Amministrazione. Cos’è e cosa fare

Programma software emissione FatturaPA Pubblica Amministrazione. Cos’è e cosa fare

Programma software emissione FatturaPA Pubblica Amministrazione. Cos’è e cosa fare

La FatturaPA è una particolare fattura che, una volta emessa, dovrà essere inviata in formato elettronico (file di tipo .XML) ai sensi dell’articolo 21, comma 1, del DPR 633/72.

Le Pubbliche Amministrazioni accettano esclusivamente fatture elettroniche e quindi, chiunque dovrà emettere fatture nei confronti del settore pubblico, secondo le disposizioni di legge, dovrà avvalersi del  Sistema di Interscambio per emettere e/o inviare le proprie fatture.

Fortunatamente è stato istituito un sito abbondantemente tramite il quale si potranno emettere ed inviare le proprie fatture.

Per accedere al servizio sarà sufficiente cliccare sul seguente link:

http://www.fatturapa.gov.it/export/fatturazione/it/normativa/f-2.htm

Suggeriamo quindi a chiunque debba emettere una/due fatture annue alla agenzia delle entrate di utilizzare tale piattaforma. L’handicap sarà che si è costretti a riscrivere nuovamente la fattura ma per lo meno non si dovranno imparare soluzioni informatiche esterne, si farà tutto dalla stessa piattaforma.

Diverso è se esiste la necessità di emettere svariate fatture, in questo caso suggeriamo di utilizzare le nostre procedure e di seguire il seguente POST:

Programma software emissione FatturaPA Pubblica, come impostare la fatturapa sul programma Softa

http://www.softa.it/site/software-fatturazione-elettronica-pubbliche-amministrazioni/#more-433

 

Se invece intendete utilizzare il sito dell’agenzia delle entrate qui di seguito vi riportiamo un breve sunto su come emettere la fattura P.A.:

Le credenziali di accesso con il codice PIN potranno essere richiesti presso qualsiasi agenzia delle entrate (rilascio immediato). In alternativa, ma necessiteranno alcuni giorni, si potrà fare richiesta tramite il seguente Link:

https://telematici.agenziaentrate.gov.it/Abilitazione/IAbilitazionePF.jsp

 

 

Programma per RI.BA. Ricevuta Bancaria cosa sono e come si usano.

Programma per RI.BA. Ricevuta Bancaria cosa sono e come si usano.

Programma per RI.BA. Ricevuta Bancaria cosa sono e come si usano

Le Ri.Ba. sono uno strumento finanziario molto usato in Italia ed agevola il creditore nella fase degli incassi, agevola anche il debitore per effettuare i pagamenti tramite banca.

Le banche hanno realizzato apposite procedure affinchè il creditore / venditore possa caricare sostanzialmente:

  • Nome del debitore
  • Codice fiscale e/opartita Iva del debitore
  • Data di scadenza del credito
  • Importo del credito
  • Numero di fatture.

Abitualmente queste indicazioni devono essere inserite sul portale della banca con un anticipo rispetto alla scadenza di 20 giorni al fine di consentire al debitore di vedere la scadenza e consentire l’addebito indicato.

Per il creditore gli importi inseriti possono fungere da attestazione di credito affinché la banca possa concedere un anticipo per i crediti posseduti.

Inseriti i propri crediti avverrà che la banca, abitualmente un giorno dopo la scadenza accrediterà sul conto del creditore l’intero importo da lui presentato.

Avverrà anche che, se il cliente non ha dato autorizzazione all’addebito, che il creditore vedrà un importo addebitato per l’ammontare del suo credito più le spese che abitualmente possono variare dai 2 ai 5 euro.

Per eventuali esigenze di cassa il creditore, pagando interessi passivi, potrà chiedere un anticipo per l’ammontare parziale o totale delle Riba Inserite.

Come si compila la fattura

  1. Per le nuove fatture, è necessario selezionare una forma di pagamento di tipo Ri.Ba. Il database modello che suggeriamo ai nostri clienti contiene già alcuni codici di pagamento che iniziano con la lettera “R” seguita dal numero di giorni es. “030” per i 30 gg. E poi “F” o “FM” che stanno ad indicare rispettivamente Data Fattura e Fine Mese.
  2. In anagrafica cliente inserire la descrizione della banca del cliente + i codici ABI e CAB della stessa. Per semplicità suggeriamo di inserire il codice IBAN completo. Il codice IBAN è conformato come segue:
  • IT – sta per Italia ed è uguale per tutti i clienti italiani.
  • CHECK – 2 caratteri numerici di controllo internazionali.
  • CIN – 1 carattere alfabetico di controllo nazionale.
  • ABI – 5 caratteri numerici che identifica l’istituto di credito, la banca.
  • CAB – 5 caratteri numerici che identifica l’agenzia.
  • Conto corrente -12 caratteri alfanumerici per il numero di conto.

Sulla fattura dovranno comparire:

  • La forma di pagamento tipo : Ric. Banc. A 30 gg. F.M. D.F.
  • La banca d’appoggio tipo : Banca d’Italia ag. …
  • Il codice IBAN tipo : IT 27 N 05142 25145 021200124414

 

Come creare il file da importare con il remote banking

Richiamato il modulo dal menù Contabilità, Emissione Riba apparirà una maschera come da immagine seguente:

Programma per inviare le Riba in Banca

Inserire quindi il codice banca sulla quale si intende appoggiare il flusso, inserire il codice contabile per la registrazione contabile e se non suggerito, indicare il conto di contabilità necessario per la relativa registrazione.

In basso troverete i seguenti pulsanti.

  • Chiudi Per chiudere la maschera
  • Controlla Verifica che siano presenti gli elementi indispensabili per a emissione
  • Anteprima E’ necessario inserire prima la spunta sulla colonna elabora affinchè si scelgano gli importi da presentare
  • Stampa E’ necessario inserire prima la spunta sulla colonna elabora affinché si possa effettuare la stampa
  • Crea file Selezionare le scadenze per cui si desidera creare il file da inviare alla banca.
  • Definitivo In automatico verrà effettuata la registrazione.
  • Precedenti Apparirà l’elenco delle precedenti emissioni e sarà possibile ristampare la presentazione

Alcuni link esterni:

Wikipedia – Ricevuta bancaria

 

Fatturabile Chiuso Cosa scegliere e quali sono le differenze

Fatturabile Chiuso Cosa scegliere e quali sono le differenze.

Evasione dei documenti emessi Soluzione per evitare descrizioni indesiderate e saldare ordini parzialmente evasi

Ogni singola riga all’interno di un documento SOFTA prevede due caselle di spunta dette “fatturabile” e “chiuso“.

Entrambi questi flag hanno lo scopo di regolare l’evadibilità delle righe nel passaggio da un documento (detto di origine) al successivo (detto derivato).

 

Fatturabile

Ogni riga nasce, per impostazione predefinita, con il flag fatturabile=vero; poiché si suppone che la riga dovrà venire “evasa” dal documento suo derivato. Tipicamente la riga del DDT che viene “evasa” in una corrispondente riga di fattura (da qui il nome “fatturabile”).

Ci sono però dei casi in cui si desidera inibire da subito tale percorso; ad esempio quando si tratti di una riga di note, utile nel DDT ma non richiesta nella fattura. In questo e in altri casi basterà impostare fatturabile=falso e la riga non sarà considerata in nessun caso dalle operazione di “genera da” né dalla fatturazione differita automatica.

 

Chiuso

Questo flag agisce in maniera simile al precedente, ma con un significato leggermente diverso.

Le righe nascono tutte con il flag chiuso=falso, sono cioè tutte aperte, e le loro quantità evadibili attraverso il “genera da“. Tuttavia potrebbe accadere che una certa quantità inserita nel preventivo sia poi effettivamente scaricabile solo in parte; oppure che l’articolo sia diventato improvvisamente e totalmente indisponibile. In questi casi, per evitare che la riga rimanga “inevasa” in eterno (e continuamente riproposta dal “genera da” come da scaricare), pur senza rimuoverla dal documento, se ne può “terminare” il percorso impostandone il flag chiuso=vero.

 

Sia il flag Fatturabile che quello di Chiuso vengono cambiati SOLO in seguito ad un’azione esplicita dell’utente. 

Se prima di essere chiusa la riga è stata evasa, anche solo parzialmente, allora avrà delle derivate; non ne avrà nessuna in caso contrario.

Comunicazione dati fatture Meglio annullare o rettificare il file inviato

Comunicazione dati fatture Meglio annullare o rettificare il file inviato
Le istruzioni riportano che è possibile inviare alla agenzia delle entrate per comunicare eventuali variazioni intervenute su un invio già elaborato un file contenente una rettifica.

Facile a dirsi ma un po’ più difficile da effettuare.

Come si fa e cosa consigliamo? Decisamente meglio un annullamento completo di un file precedentemente inviato per poi re inviare il file rettificato piuttosto che inviare una singola rettifica.

Quali sono le motivazioni che ci portano a pensare in questo modo.

Semplice, se si iniziassero a trasmettere rettifiche bisognerebbe tener conto che le rettifiche vanno inviate facendo riferimento sempre al protocollo del primo invio effettuato. Immaginate quindi che, in caso di contestazione con la Agenzia delle entrate bisognerebbe dimostrare di aver inviato il giorno X con protocollo Y il tal dato, che in quel file erano contenute determinati importi per le svariate partite iva e che questi importi sono poi stati rettificati in data Z con protocollo XX e così via. Si diventerebbe matti.

E che cosa succederebbe se poi alla agenzia delle entrate non risultassero gli stessi dati che risulterebbero a voi?

Secondo voi sarebbe facile far presente alla Agenzia delle entrate che abbiamo inviato, rettificato, re inviato e di nuovo rettificato etc. etc?

In caso di divergenze comunque avrebbe sempre ragione la agenzia delle entrate, meglio non entrare in questo vortice.

Meglio quindi inserire un annullamento di un protocollo trasmesso per poi inviare un nuovo file contenente con quel numero di protocollo tutte gli importi ed i riferimenti fiscali corretti, in questo caso, per contestare eventuali richieste si dovrà semplicemente dimostrare che sono stati inviate tali informazioni contenute in un determinato file protocollato il giorno Z.

Veniamo quindi a che cosa si dovrà fare sul programma di contabilità softa per annullare il file precedentemente inviato.

  • Richiamare dal menù fiscali il modulo Comunicazione dati fatture.
  • Selezionare il pulsante comunicazioni e vedrete comparire un elenco di tutti i file precedentemente creati.
  • Inserire, se non precedentemente inserito, accanto al nome file il numero di protocollo per il periodo che si intende annullare.
  • Si ricorda che non è possibile inserire il numero di protocollo solo per il file fatture emesse e/o viceversa solo per le fatture ricevute dello stesso periodo. Necessita inserire sia il numero di protocollo delle fatture emesse che il protocollo sulle fatture ricevute.
  • Inseriti i numeri di protocollo, per memorizzare i protocolli basterà un click su aggiorna numero di protocollo.
  • Solo dopo la memorizzazione e quindi in presenza di protocollo, selezionare la riga desiderata e quindi “visualizza comunicazione”.
  • In queste circostanze vedrete comparire un nuovo pulsante denominato “Crea file di annullamento”
  • Dopo il crea file di annullamento, richiamando nuovamente le comunicazioni, vedrete nella colonna data di annullamento comparirà la data in cui avete richiesto l’annullamento.
  • Ricordate che è importante controllare il contenuto del file di annullamento. Tale file, contrariamente agli altri file emessi, contiene pochissime righe e fra queste le seguenti:
    1. <ANN>
    2. <IdFile>10101020</IdFile>
    3. </ANN>

Il numero 10101020 ovviamente è di esempio, nel vostro caso dovrà essere il numero di protocollo che voi intenderete annullare.

Alcune indicazioni dalla Agenzia delle Entrate:

FAQ

Fatidico Spesometro posticipato ulteriormente al 5 Ottobre 2017

Dopo il caos finalmente la risposta dell’l’Agenzia delle Entrate, è stato deciso lo spostamento della scadenza per presentare la “Comunicazione dati fatture” dal 28 settembre al 5 ottobre.

Con il comunicato la Agenzia ha precisato che saranno considerati tempestivi gli adempimenti effettuati entro tale nuova data e che stanno valutando se non applicare sanzioni, per una sorta di moratoria, per eventuali errori formali fino a 15 giorni dalla scadenza originaria.

Eravamo quasi certi che una proroga la Agenzia delle Entrate avrebbe dovuto concederla, il portale è fuori uso da Venerdì 22 e non è pensabile che, per quanto abbiano ripristinato il servizio il 26 settembre, inviare una mole di dati enormi in soli 3 giorni.

Perché il servizio è stato interrotto 

Il servizio è stato interrotto perché alcuni utenti avevano segnalato che inserendo soltanto il codice fiscale dei contribuenti era possibile accedere a tutti i loro dati in «palese violazione della privacy».

L’Agenzia delle Entrate dichiara

«Il servizio web è temporaneamente sospeso per manutenzione. Restano attivi tutti gli altri canali di trasmissione. Ci scusiamo per l’inconveniente».  L’Agenzia delle entrate ha comunicato così il blocco dello spesometro, messo in stand by mentre si cerca di risolvere i problemi segnalati dai professionisti che utilizzano lo strumento, tra cui la violazione della privacy.

Le sanzioni se non si rispettano le scadenze

I possessori di partita Iva che non invieranno nei tempi utili all’Agenzia delle Entrate incorreranno in sanzioni. Le multe vanno dai 258 ai 2.065 euro e verranno applicate anche in caso di invio di informazioni non veritiere.

Spesometro o comunicazione, quale la differenza

Lo spesometro era la dichiarazione annuale che è stata inviata fino al 2016, a partite dal 2017 si invieranno le comunicazioni dati fatture trimestrali.

I titolari di partita Iva, imprese e lavoratori autonomi, sono tenuti ad inviare all’Agenzia delle Entrate il dettaglio delle fatture emesse ed il dettaglio delle fatture ricevute.

Incrociando i dati sarà facile per l’Agenzia delle entrate far emergere l’eventuale pratica di emissione di fatture false o di mancata fatturazione a fronte di cessioni di beni e servizi (questo vale ovviamente per chi detiene una partita IVA).

Perché programmi Softa.

Alle piccole e medie imprese che vedono il sistema gestionale solo come uno strumento necessario ad emettere i documenti noi di Softa diciamo: “oggi più di ieri, è sempre più importante avere un programma che consenta la emissione dei documenti ma riteniamo indispensabile che lo stesso crei anche un flusso contabile e che in automatico si creino i registri contabili idonei ad estrarre i dati da inviare alla agenzia delle entrate. Solo così si avrà la certezza che quanto stampato corrisponda esattamente a quanto comunicato.

Il pensiero tradizionale porta gli imprenditori a pensare che tali incombenze spettino al commercialista, deve essere il commercialista a preoccuparsi. Noi invece diciamo che l’errore così facendo è dietro l’angolo, questa pratica è decisamente pericolosa. Dimenticare di inviare una fattura, sbagliare a ridigitare un codice su un altro sistema gestionale è la cosa più facile che possa succedere. Tutte le incongruenze emergeranno e la agenzia delle entrate non aspetta altro. Con i programmi Softa avrete la certezza che quanto registrato corrisponda esattamente a quanto comunicato.

Il commercialista potrà intervenire sui programmi Softa ed eventualmente estrarre il file da inviare all’Agenzia delle entrate.

Articoli correlati:

Il sole 24 ore.

Comunicato Ansa

 

 

Comunicazione dati fatture in Tilt

Ormai è chiaro, le segnalazioni incomprensibili, le ricevute insignificanti ed i problemi di privacy riscontrati hanno reso necessario la chiusura del portale adibito alla trasmissione ed al controllo dei file relativi alla comunicazione dati fatture.

Le software house ed i professionisti che, a partire da sabato, hanno tentato di inviare tali file, si sono ritrovati una pagina blu con scritte in bianco che dichiaravano testualmente:

“Il servizio web è temporaneamente sospeso per manutenzione.
Restano attivi tutti gli altri canali di trasmissione.”
Ci scusiamo per l’inconveniente.

vedasi anche articolo del sole 24 ore:

Spesometro nel caos

Cosa fare a questo punto?

 

 

Comunicazione dati fatture emesse e ricevute

Comunicazione dati fatture emesse e ricevute

Informazioni sulla nuova Comunicazione dati fatture emesse e ricevute.

I soggetti passivi Iva, a partire dal 1 gennaio 2017, dovranno trasmettere telematicamente all’Agenzie delle entrate i dati di tutte le fatture emesse e ricevute comprese eventuali relative variazioni.

Sarà inoltre necessario comunicare l’esatto foritore per le bolle doganali registrate. Non sarà quindi consentito comunicare semplicemente “bolle doganali”, necessiterà quindi recuperare i dati completi del fornitore. In merito a quest’ultimo paragrafo, solo per il 2017, si potrà riportare un fornitore generico.

La comunicazione dati fatture sarà quindi un elenco analitico di quanto inserito nei programmi di contabilià.

Importante inoltre ricordare che, contrariamente al cosidetto Spesometro e/o Comunicazione operazioni rilevanti che avevano una cadenza annuale, la comunicazione dati fatture avrà una cadenza trimestrale.

A partire dal 2018, si dovrà ogni tre mesi inviare il dettaglio delle fatture emesse ed il dettaglio delle fatture ricevute unitamente alla liquidazione trimestrale.

Solo per il 2017 , la comunicazione sarà semestrale e, grazie alla proroga, si potrà trasmettere la prima comunicazione delle fatture emesse / ricevute fino al 28/09/2017.

Vediamo ora che cosa è richiesto in dettaglio e come dovranno essere predisposti i file da trasmettere.

  • i dati identificativi del cedente/prestatore;
  • i dati identificativi del cessionario/committente;
  • la data del documento;
  • la data di registrazione (per le sole fatture ricevute e le relative note di variazione);
  • il numero del documento;
  • l’imponibile;
  • l’aliquota IVA applicata e l’imposta ovvero, ove l’operazione non comporti l’annotazione dell’imposta nel documento, la tipologia dell’operazione.

Quali le scadenze per la trasmissione del file:

  • I Semestre 2017: entro il 16 settembre 2017, che è sabato quindi la scadenza sarebbe 18 settembre ma, il primo anno, grazie alla proroga, slitta al 28 settembre 2017;
  • II Semestre 2017: entro il 28 febbraio 2018;
  • I Trimestre 2018: entro il 31 maggio 2018;
  • II Trimestre 2018: entro il 16 settembre 2018, che è domenica quindi la scadenza slitta al 17 settembre 2018;
  • III Trimestre 2018: entro il 30 novembre 2018;
  • IV Trimestre 2018: entro il 28 febbraio 2019.

Per la corretta compilazione dei tre blocchi informativi del file XML: Dati Fatture Emesse (DTE), Dati Fatture Ricevute (DTR) e Annullamenti (ANN) è necessario far riferimento alle specifiche riportate nell’allegato al predetto provvedimento “Specifiche tecniche e regole per la compilazione dei dati delle fatture – versione 1.1”. Successive versioni delle specifiche potranno essere pubblicate sul sito dell’Agenzia delle Entrate nella relativa sezione. Inoltre, è raccomandato far riferimento alla Circolare n. 1/E del 7 febbraio 2017 che ha fornito chiarimenti fondamentali per la compilazione del file XML.

Cosa fare prima di richiamare il modulo per la predisposizione del file da trasmettere.

  • Richiamare il modulo tabelle, IVA ed inserire se non presente la natura dell’operazione. Qui di seguito vi riportiamo un riepilogo di quanto la agenzia delle entrate ha comunicato.
    • operazioni escluse: per le operazioni escluse ai sensi dell’articolo 15 del d.P.R. n. 633/1972. Compilare il campo Natura con la sigla N1 - escluse ex art. 15;
    • operazioni non soggette: per le operazioni non soggette ad IVA (solitamente per mancanza di uno o più requisiti dell’imposta; ad esempio una prestazione di servizi extra-UE – oppure per espressa disposizione di legge). Compilare il campo Natura con la sigla N2 - non soggette;
    • Operazioni non imponibili: per le operazioni non imponibili (ad esempio una esportazione ovvero una cessione di beni intra-UE). Compilare il campo Natura con la sigla N3 – non imponibile;
    • Operazioni esenti: Compilare il campo Natura con la sigla N4 – esente;
    • Operazioni soggette a regime del margine/IVA non esposta in fattura: le operazioni per le quali si applica il regime speciale dei beni usati (decreto-legge 23 febbraio 1995, n. 41, articolo 36 e seguenti), come ad esempio una cessione di un’autovettura usata, o quello dell’editoria. In tali casi occorre compilare il campo Natura con la sigla N5 – regime del margine/ IVA non esposta in fattura. In particolare, il campo Natura deve essere compilato con il codice N5 anche per le fatture emesse senza separata indicazione dell’imposta (articolo 74-ter del d.P.R. n. 633/1972) dalle agenzie di viaggio e turismo. Su tali documenti, infatti, deve essere riportata l’annotazione “regime del margine – agenzie di viaggio” (articolo 21, comma 6, lett. e) del d.P.R. n. 633/1972). Si precisa, inoltre, che, poiché in tali tipologie di fatture il cedente/prestatore non indica separatamente l’imposta (IVA), il campo del tracciato denominato Imponibile Importo deve riportare il valore dell’imponibile comprensivo di IVA (cfr. pagina 11 delle specifiche tecniche).
    • Operazioni soggette a inversione contabile/reverse charge: le operazioni per le quali si applica l’inversione contabile/reverse charge (ad esempio una cessione di rottami). Compilare il campo Natura con la sigla N6 – inversione contabile (reverse charge);
    • Operazioni soggette a modalità speciali di determinazione/assolvimento dell’IVA: le operazioni di vendite a distanza e alle prestazioni di servizi di telecomunicazioni, di tele-radiodiffusione ed elettronici. Compilare il campo Natura con la sigla N7 – IVA assolta in altro stato UE.
    • Nel caso in cui siano state registrate operazioni per la quale non è prevista la comunicazione, sarà sufficiente richiamare il modulo Iva e nel campo natura inserire “XX – Da non comunicare“.

 

  • Richiamare il modulo causali contabili ed inserire, se non presente, il tipo di documento.  . Qui di seguito vi riportiamo un riepilogo di quanto la agenzia delle entrate ha comunicato.
  1. TD01 fattura .
  2. TD04 nota di credito
  3. TD05 nota di debito
  4. TD07 fattura semplificata
  5. TD08 nota di credito semplificata
  6. TD10 fattura di acquisto intracomunitario beni
  7. TD11 fattura di acquisto intracomunitario servizi

A questo punto ci si chiederà, come posso escludere un documento quale ad esempio la scheda carburante e/o la nota spesa? In questi casi, si dovrà richiamare la causale contabile in questione e, fra le varie opzioni, inserire un check accanto a documento riepilogativo. I documenti registrati con causale avente il check spuntato saranno visualizzati a video per un semplice controllo dei totali ma, tali importi, non saranno comunicati alla agenzia delle entrate.

Eseguite tutte le correzioni come da suddetti paragrafi, in fase di creazione file potrebbe anche segnalare la mancanza di codice unico nazioni.

Cosa vuol dire e come procedere alla correzione della segnalazione.

I motivi della segnalazione potrebbero essere i seguenti:

  • In anagrafica clienti, il cliente segnalato, non ha il codice nazione, sarà sufficiente inserire il codice nazione mancante
  • In anagrafica fornitori, il fornitore segnalato, non ha il codice nazione, sarà sufficiente inserire il codice nazione mancante
  • Nel caso in cui il codice nazione sia presente sia sui clienti che sui fornitori, controllare a questo punto la anagrafica fiscale, isarà sufficiente inserire il codice nazione mancante
  • Se il codice nazione è contenuto in tutti e tre gli archivi come indicato nei precedenti  paragrafi, sicuramente la segnalazione è causata dalla assenza del codice nazione sulla tabella nazione.
  • Suggeriamo comunque di contattarci per tutti gli altri casi, anche per aggiornamenti di massa del vostro database. Ad esempio ho più di 100 clienti senza codice nazione, sistemarli singolarmente comporterebbe un considerevole impegno di tempo e allora, in questi casi , telefonateci costruiremo una query per adeguare molto velocemente i vostri dati.

 

FIFO e/o LIFO – Quale scegliere nel programma Magazzino Softa

Avrete sicuramente già sentito pronunciare i termini FIFO e/o LIFO, quando si parla di magazzino, questi due termini, ricorrono frequentemente. Ambedue sono acronimi, vedremo in seguito a cosa si riferiscono esattamente e sono usati per definire due differenti tipi di valutazione per le scorte di magazzino.

Con il termine LIFO, acronimo inglese di Last In First Out, si intende che l’ultimo prodotto entrato in magazzino, sarà, in termini di valore, primo ad uscire. Questo non vuol dire che fisicamente usciranno dal magazzino sempre i prodotti più recenti ma, semplicemente, che i prodotti a magazzino rimanenti, saranno valorizzati a valore storico. Con questo sistema, il valore di magazzino, in un periodo in cui i prezzi aumentano, sarà, molto probabilmente, inferiore rispetto a quanto la merce effettivamente varrebbe.

Ci si può a questo punto chiedere perché si dovrebbe valutare il magazzino ad un valore storico.

Facciamo un esempio così capiremo le motivazioni per cui risulta essere economicamente più conveniente procedere ad una valutazione a valore storico.

Supponiamo che in un anno si acquisti in due trance lo stesso prodotto ai seguenti prezzi e quantità:

100 pezzi ad euro 50 = Valore euro 5.000

120 pezzi ad euro 55 = Valore euro 6.600.

Sempre nell’arco dell’anno si sono venduti 200 pezzi, rimangono quindi a magazzino 20 pezzi.

Verrebbe spontaneo pensare che i 20 pezzi possano valere cad. 55 euro per un totale di 1.100 euro.

No! Non è così. Con il sistema Lifo il valore di magazzino sarà di 20 pezzi per 50 euro, il primo prezzo di acquisto, valore 1.000 euro.

Differenza quindi fra i due valori sarà 100 euro.

In fase di calcolo delle imposte, il valore di magazzino finale, produce utile e quindi si potrà dichiarare 100 euro in meno, questo vuol dire meno tasse.

Lo stesso tipo di calcolo si deve fare anche quando i prezzi calano. Si intuisce in questo caso che l’effetto sarà contrario, si avrà un reddito maggiore non inferiore, quindi maggiori tasse.

Vedremo ora cosa si intende per Fifo, anche questo acronimo inglese per cui First In First Out.

Con il metodo Fifo,  il valore di magazzino sarà, abitualmente, più vicino alla realtà.

Quando qualcosa viene ritirato dal magazzino, si suppone che quel che è stato ritirato sia sempre la quantità che è entrata nel magazzino per prima.

In tempi di prezzi che crescono rapidamente, Lifo e Fifo danno risultati divergenti. L’impresa, col metodo Lifo, può accumulare riserve, dichiarare il valore del magazzino ad un valore decisamente più basso rispetto al valore effettivo.

Chiarimenti su valorizzazioni di magazzino

Come funziona Softa.

Veniamo ora alle particolarità del nostro programma di magazzino con relativa valorizzazione.

E’ molto importante decidere quale tipo di valorizzazione si è deciso di applicare.

In anagrafica ditta, form nr. 7 Magazzino, indicare se si intende utilizzare il magazzino Lifo inserendo una spunta.

In Magazzino valorizzazione si avrà una maschera tramite la quale si potrà procedere alla valorizzazione del magazzino.

  • Aggiorna Lifo. Si intende che non si stà solo valutando il valore di magazzino ma bensì si intende fisare i prezzi storici.
  • Costo medio o Costo ultimo. Nell’ambito dello stesso anno si potranno fissare nello storico il prezzo singolo mediato oppure il prezzo ultimo.
  • Data valorizzazione. Si intenderà sempre il fine anno,. E’ importante non saltare gli anni, è indispensabile aggiornare in sequenza, prima il 2016 e poi il 2017 etc. etc.
  • Elabora valorizzazione. Eseguite le scelte di cui sopra, un click per iniziare la valorizzazione. Tale operazione richiederà un po’ di tempo in relazione al numero di articoli ed al numero di movimenti che sono stati inseriti. In alcuni casi sembrerà che il programma non vada a termine. In questo caso si dovrà chiudere la maschera per poi riaprirla subito dopo. Se la precedente elaborazione è andata a buon fine vedere un etichetta tipo : Ultima elaborazione terminata con successo il “XX/XX/XXX”. Solo con etichetta aggiornata la elaborazione sarà terminata. Nei casi in cui ci siano molti articoli, ri precisa che per vedere tutti gli articoli sarà necessario procedere a fare un click sulla freccia verso il basso per visualizzare tutti i record rimanenti.
  • Perché ripresa saldi. Solo ad inizio anno si dovrà eseguire la ripresa saldi. Cosa vuol dire? Con la ripresa saldi nel programma di magazzino Softa verrà creata una registrazione contenenti tutti i saldi dell’anno precedente. Questo vuol dire che, nella visualizzazione dei movimenti, la data di inizio visualizzazione dovrà corrispondere alla data in cui sono stati inseriti i movimenti di ripresa saldo.
  • Valorizzazione Magazzino Lifo Fifo.PNG

Programma per Gestione dei cespiti Softa

Il programma di gestione cespiti Softa può essere utilizzato anche autonomamente quindi senza l’utilizzo del modulo contabilità sebbene ne sia consigliato l’uso.

Qui di seguito vi mostreremo come, semplicemente caricando le fatture di acquisto cespiti, tali registrazioni serviranno per l’inserimento automatico nel registro dei cespiti.

In ordine vi illustreremo come:

1) impostare le tabelle delle categorie merceologiche

2) Registrare la fattura di acquisto di un cespite

3) Eseguire l’utility per la creazione automatica

4) Gestire e/o modificare un cespite per percentuali differenti

5) Stampare il libro dei cespiti

6) Inserire le scritture di fine anno per le quote di ammortamento

 

Impostare le tabelle delle categorie merceologiche

Inserito il piano dei conti, sarà necessario inserire nelle categorie merceologiche, tante categorie quante saranno i sottoconti indicati nel piano dei conti.

Ad esempio se il vostro piano dei conti alla voce “Immobilizzazioni Materiali” avrà ben 6 sottoconti quali “Automezzi”, “Mobili”, ecc. ecc. voi dovrete inserire 6 categorie merceologiche.

Esempio definizione categoria merceologia per i beni strumentali

 

Il codice categoria è un alfanumerico quindi potrete inserire anche codici che siano mnemonici, “AR” per Arredamenti etc.

Necessita la spunta sul controllo Beni strumentali, la percentuale di ammortamento fiscale annuo, la percentuale ove possibile per il super ammortamento, a richiesta non necessario il numero di anni per l’eventuale ammortamento civilistico, il sottoconto dei beni da inserire tipo gli Arredamenti, il sottoconto per le quote di ammortamento, il sottoconto per il fondo di ammortamento ed infine il tipo di ammortamento.

Normale – il primo anno al 50% del previsto

Anticipato – Il doppio della percentuale prevista

Ridotto – il 50% di quanto previsto

Costante – A partire dal primo anno verrà applicata la stessa percentuale.

Registrare la fattura di acquisto di un cespite

In registrazioni contabili sarà sufficiente utilizzare un sottoconto inserito nel conto bene, come da precedente capitolo, e necessiterà inserire una descrizione adeguata al caricamento del cespite.

Ad esempio:

Nuova Registrazione Cespite

Eseguire l’utility per la creazione automatica

Per inserire i cespiti nell’archivio dei cespiti sarà sufficiente richiamare dal menu cespiti, utility, la prima utility di inserimento automatico dei cespiti.

Gestire e/o modificare un cespite per percentuali differenti

Per controllare se i cespiti sono stati inseriti in tabella sarà necessario, tramite il menù cespiti, beni strumentali, richiamare il menù  “Beni strumentali” .

Si vedrà un elenco cronologico dei cespiti inseriti.

Si avrà la possibilità di rinumerare tutti i cespiti e per variare sarà sufficiente un doppio click su qualsiasi riga.

Un cespite potrebbe essere rappresentato come segue:

Scheda di un cespite semplice per arredamento

Ottenuto il caricamento automatico si potrà effettuare qualsiasi modifica anzi, tramite il pulsante crea ammortamento si potrebbe ricostruire un nuovo piano di ammortamento.

Le verifiche che verranno effettuate sono le seguenti:

1) non è possibile modificare un piano di ammortamento per anni pecedenti o uguali alla data ultima di stampa giornale bollato.

2) Il totale degli ammortamenti dovrà essere uguale al totale del costo.

3) il costo del cespite potrà essere riferito a registrazioni multiple, il dettaglio sarà recuperabile tramite la scheda dei dettagli.

4) Se si desidera diminuire gli anni per cui si farà l’ammortamento sarà consentito inserire nell’importo di ammortamento un importo diverso a patto che il numero di righe degli anni successivi saranno uguali al numero di righe create automaticamente. Quindi sì azzeramento degli importi ma il totale deve quadrare ma no cancellazione delle righe.

Stampare il libro dei cespiti

Richiamata la voce di menù, consigliamo di verificare che i totali per sottoconto quadrino con il bilancio. quindi se avremo un totale sul libro dei cespiti di euro 8.693,94  lo stesso totale dovrà essere presente in bilancio in corrispondenza dello stesso codice mastro.

 Guarda un esempio di libro cespite

 

Inserire le scritture di fine anno per le quote di ammortamento

Ultima ed importante funzionalità la troviamo nelle utility, esattamente la numero 2 che la seguente etichetta:

Creazione automatica delle registrazioni contabili di fine anno

Prima di eseguire tale utility sarà necessario inserire la data in cui si desidera registrare le “quote di ammortamento” e selezionare la causale contabile adeguata che solitamente è “QA” quote di ammortamento.

L’esecuzione di tale utility terminerà con l’inserimento di un’unica registrazione nella data indicata.

Se la registrazione nella sua totalità sarà da cancellare, si potrà tranquillamente richiamarla da elenco registrazioni ed eseguire la cancellazione.