Programma software emissione FatturaPA Pubblica Amministrazione. Cos’è e cosa fare

Programma software emissione FatturaPA Pubblica Amministrazione. Cos’è e cosa fare

Programma software emissione FatturaPA Pubblica Amministrazione. Cos’è e cosa fare

La FatturaPA è una particolare fattura che, una volta emessa, dovrà essere inviata in formato elettronico (file di tipo .XML) ai sensi dell’articolo 21, comma 1, del DPR 633/72.

Le Pubbliche Amministrazioni accettano esclusivamente fatture elettroniche e quindi, chiunque dovrà emettere fatture nei confronti del settore pubblico, secondo le disposizioni di legge, dovrà avvalersi del  Sistema di Interscambio per emettere e/o inviare le proprie fatture.

Fortunatamente è stato istituito un sito abbondantemente tramite il quale si potranno emettere ed inviare le proprie fatture.

Per accedere al servizio sarà sufficiente cliccare sul seguente link:

http://www.fatturapa.gov.it/export/fatturazione/it/normativa/f-2.htm

Suggeriamo quindi a chiunque debba emettere una/due fatture annue alla agenzia delle entrate di utilizzare tale piattaforma. L’handicap sarà che si è costretti a riscrivere nuovamente la fattura ma per lo meno non si dovranno imparare soluzioni informatiche esterne, si farà tutto dalla stessa piattaforma.

Diverso è se esiste la necessità di emettere svariate fatture, in questo caso suggeriamo di utilizzare le nostre procedure e di seguire il seguente POST:

Programma software emissione FatturaPA Pubblica, come impostare la fatturapa sul programma Softa

http://www.softa.it/site/software-fatturazione-elettronica-pubbliche-amministrazioni/#more-433

 

Se invece intendete utilizzare il sito dell’agenzia delle entrate qui di seguito vi riportiamo un breve sunto su come emettere la fattura P.A.:

Le credenziali di accesso con il codice PIN potranno essere richiesti presso qualsiasi agenzia delle entrate (rilascio immediato). In alternativa, ma necessiteranno alcuni giorni, si potrà fare richiesta tramite il seguente Link:

https://telematici.agenziaentrate.gov.it/Abilitazione/IAbilitazionePF.jsp

 

 

Programma per RI.BA. Ricevuta Bancaria cosa sono e come si usano.

Programma per RI.BA. Ricevuta Bancaria cosa sono e come si usano.

Programma per RI.BA. Ricevuta Bancaria cosa sono e come si usano

Le Ri.Ba. sono uno strumento finanziario molto usato in Italia ed agevola il creditore nella fase degli incassi, agevola anche il debitore per effettuare i pagamenti tramite banca.

Le banche hanno realizzato apposite procedure affinchè il creditore / venditore possa caricare sostanzialmente:

  • Nome del debitore
  • Codice fiscale e/opartita Iva del debitore
  • Data di scadenza del credito
  • Importo del credito
  • Numero di fatture.

Abitualmente queste indicazioni devono essere inserite sul portale della banca con un anticipo rispetto alla scadenza di 20 giorni al fine di consentire al debitore di vedere la scadenza e consentire l’addebito indicato.

Per il creditore gli importi inseriti possono fungere da attestazione di credito affinché la banca possa concedere un anticipo per i crediti posseduti.

Inseriti i propri crediti avverrà che la banca, abitualmente un giorno dopo la scadenza accrediterà sul conto del creditore l’intero importo da lui presentato.

Avverrà anche che, se il cliente non ha dato autorizzazione all’addebito, che il creditore vedrà un importo addebitato per l’ammontare del suo credito più le spese che abitualmente possono variare dai 2 ai 5 euro.

Per eventuali esigenze di cassa il creditore, pagando interessi passivi, potrà chiedere un anticipo per l’ammontare parziale o totale delle Riba Inserite.

Come si compila la fattura

  1. Per le nuove fatture, è necessario selezionare una forma di pagamento di tipo Ri.Ba. Il database modello che suggeriamo ai nostri clienti contiene già alcuni codici di pagamento che iniziano con la lettera “R” seguita dal numero di giorni es. “030” per i 30 gg. E poi “F” o “FM” che stanno ad indicare rispettivamente Data Fattura e Fine Mese.
  2. In anagrafica cliente inserire la descrizione della banca del cliente + i codici ABI e CAB della stessa. Per semplicità suggeriamo di inserire il codice IBAN completo. Il codice IBAN è conformato come segue:
  • IT – sta per Italia ed è uguale per tutti i clienti italiani.
  • CHECK – 2 caratteri numerici di controllo internazionali.
  • CIN – 1 carattere alfabetico di controllo nazionale.
  • ABI – 5 caratteri numerici che identifica l’istituto di credito, la banca.
  • CAB – 5 caratteri numerici che identifica l’agenzia.
  • Conto corrente -12 caratteri alfanumerici per il numero di conto.

Sulla fattura dovranno comparire:

  • La forma di pagamento tipo : Ric. Banc. A 30 gg. F.M. D.F.
  • La banca d’appoggio tipo : Banca d’Italia ag. …
  • Il codice IBAN tipo : IT 27 N 05142 25145 021200124414

 

Come creare il file da importare con il remote banking

Richiamato il modulo dal menù Contabilità, Emissione Riba apparirà una maschera come da immagine seguente:

Programma per inviare le Riba in Banca

Inserire quindi il codice banca sulla quale si intende appoggiare il flusso, inserire il codice contabile per la registrazione contabile e se non suggerito, indicare il conto di contabilità necessario per la relativa registrazione.

In basso troverete i seguenti pulsanti.

  • Chiudi Per chiudere la maschera
  • Controlla Verifica che siano presenti gli elementi indispensabili per a emissione
  • Anteprima E’ necessario inserire prima la spunta sulla colonna elabora affinchè si scelgano gli importi da presentare
  • Stampa E’ necessario inserire prima la spunta sulla colonna elabora affinché si possa effettuare la stampa
  • Crea file Selezionare le scadenze per cui si desidera creare il file da inviare alla banca.
  • Definitivo In automatico verrà effettuata la registrazione.
  • Precedenti Apparirà l’elenco delle precedenti emissioni e sarà possibile ristampare la presentazione

Alcuni link esterni:

Wikipedia – Ricevuta bancaria

 

Fatturabile Chiuso Cosa scegliere e quali sono le differenze

Fatturabile Chiuso Cosa scegliere e quali sono le differenze.

Evasione dei documenti emessi Soluzione per evitare descrizioni indesiderate e saldare ordini parzialmente evasi

Ogni singola riga all’interno di un documento SOFTA prevede due caselle di spunta dette “fatturabile” e “chiuso“.

Entrambi questi flag hanno lo scopo di regolare l’evadibilità delle righe nel passaggio da un documento (detto di origine) al successivo (detto derivato).

 

Fatturabile

Ogni riga nasce, per impostazione predefinita, con il flag fatturabile=vero; poiché si suppone che la riga dovrà venire “evasa” dal documento suo derivato. Tipicamente la riga del DDT che viene “evasa” in una corrispondente riga di fattura (da qui il nome “fatturabile”).

Ci sono però dei casi in cui si desidera inibire da subito tale percorso; ad esempio quando si tratti di una riga di note, utile nel DDT ma non richiesta nella fattura. In questo e in altri casi basterà impostare fatturabile=falso e la riga non sarà considerata in nessun caso dalle operazione di “genera da” né dalla fatturazione differita automatica.

 

Chiuso

Questo flag agisce in maniera simile al precedente, ma con un significato leggermente diverso.

Le righe nascono tutte con il flag chiuso=falso, sono cioè tutte aperte, e le loro quantità evadibili attraverso il “genera da“. Tuttavia potrebbe accadere che una certa quantità inserita nel preventivo sia poi effettivamente scaricabile solo in parte; oppure che l’articolo sia diventato improvvisamente e totalmente indisponibile. In questi casi, per evitare che la riga rimanga “inevasa” in eterno (e continuamente riproposta dal “genera da” come da scaricare), pur senza rimuoverla dal documento, se ne può “terminare” il percorso impostandone il flag chiuso=vero.

 

Sia il flag Fatturabile che quello di Chiuso vengono cambiati SOLO in seguito ad un’azione esplicita dell’utente. 

Se prima di essere chiusa la riga è stata evasa, anche solo parzialmente, allora avrà delle derivate; non ne avrà nessuna in caso contrario.

Comunicazione dati fatture Meglio annullare o rettificare il file inviato

Comunicazione dati fatture Meglio annullare o rettificare il file inviato
Le istruzioni riportano che è possibile inviare alla agenzia delle entrate per comunicare eventuali variazioni intervenute su un invio già elaborato un file contenente una rettifica.

Facile a dirsi ma un po’ più difficile da effettuare.

Come si fa e cosa consigliamo? Decisamente meglio un annullamento completo di un file precedentemente inviato per poi re inviare il file rettificato piuttosto che inviare una singola rettifica.

Quali sono le motivazioni che ci portano a pensare in questo modo.

Semplice, se si iniziassero a trasmettere rettifiche bisognerebbe tener conto che le rettifiche vanno inviate facendo riferimento sempre al protocollo del primo invio effettuato. Immaginate quindi che, in caso di contestazione con la Agenzia delle entrate bisognerebbe dimostrare di aver inviato il giorno X con protocollo Y il tal dato, che in quel file erano contenute determinati importi per le svariate partite iva e che questi importi sono poi stati rettificati in data Z con protocollo XX e così via. Si diventerebbe matti.

E che cosa succederebbe se poi alla agenzia delle entrate non risultassero gli stessi dati che risulterebbero a voi?

Secondo voi sarebbe facile far presente alla Agenzia delle entrate che abbiamo inviato, rettificato, re inviato e di nuovo rettificato etc. etc?

In caso di divergenze comunque avrebbe sempre ragione la agenzia delle entrate, meglio non entrare in questo vortice.

Meglio quindi inserire un annullamento di un protocollo trasmesso per poi inviare un nuovo file contenente con quel numero di protocollo tutte gli importi ed i riferimenti fiscali corretti, in questo caso, per contestare eventuali richieste si dovrà semplicemente dimostrare che sono stati inviate tali informazioni contenute in un determinato file protocollato il giorno Z.

Veniamo quindi a che cosa si dovrà fare sul programma di contabilità softa per annullare il file precedentemente inviato.

  • Richiamare dal menù fiscali il modulo Comunicazione dati fatture.
  • Selezionare il pulsante comunicazioni e vedrete comparire un elenco di tutti i file precedentemente creati.
  • Inserire, se non precedentemente inserito, accanto al nome file il numero di protocollo per il periodo che si intende annullare.
  • Si ricorda che non è possibile inserire il numero di protocollo solo per il file fatture emesse e/o viceversa solo per le fatture ricevute dello stesso periodo. Necessita inserire sia il numero di protocollo delle fatture emesse che il protocollo sulle fatture ricevute.
  • Inseriti i numeri di protocollo, per memorizzare i protocolli basterà un click su aggiorna numero di protocollo.
  • Solo dopo la memorizzazione e quindi in presenza di protocollo, selezionare la riga desiderata e quindi “visualizza comunicazione”.
  • In queste circostanze vedrete comparire un nuovo pulsante denominato “Crea file di annullamento”
  • Dopo il crea file di annullamento, richiamando nuovamente le comunicazioni, vedrete nella colonna data di annullamento comparirà la data in cui avete richiesto l’annullamento.
  • Ricordate che è importante controllare il contenuto del file di annullamento. Tale file, contrariamente agli altri file emessi, contiene pochissime righe e fra queste le seguenti:
    1. <ANN>
    2. <IdFile>10101020</IdFile>
    3. </ANN>

Il numero 10101020 ovviamente è di esempio, nel vostro caso dovrà essere il numero di protocollo che voi intenderete annullare.

Alcune indicazioni dalla Agenzia delle Entrate:

FAQ

Comunicazione dati fatture emesse e ricevute

Comunicazione dati fatture emesse e ricevute

Informazioni sulla nuova Comunicazione dati fatture emesse e ricevute.

I soggetti passivi Iva, a partire dal 1 gennaio 2017, dovranno trasmettere telematicamente all’Agenzie delle entrate i dati di tutte le fatture emesse e ricevute comprese eventuali relative variazioni.

Sarà inoltre necessario comunicare l’esatto foritore per le bolle doganali registrate. Non sarà quindi consentito comunicare semplicemente “bolle doganali”, necessiterà quindi recuperare i dati completi del fornitore. In merito a quest’ultimo paragrafo, solo per il 2017, si potrà riportare un fornitore generico.

La comunicazione dati fatture sarà quindi un elenco analitico di quanto inserito nei programmi di contabilià.

Importante inoltre ricordare che, contrariamente al cosidetto Spesometro e/o Comunicazione operazioni rilevanti che avevano una cadenza annuale, la comunicazione dati fatture avrà una cadenza trimestrale.

A partire dal 2018, si dovrà ogni tre mesi inviare il dettaglio delle fatture emesse ed il dettaglio delle fatture ricevute unitamente alla liquidazione trimestrale.

Solo per il 2017 , la comunicazione sarà semestrale e, grazie alla proroga, si potrà trasmettere la prima comunicazione delle fatture emesse / ricevute fino al 28/09/2017.

Vediamo ora che cosa è richiesto in dettaglio e come dovranno essere predisposti i file da trasmettere.

  • i dati identificativi del cedente/prestatore;
  • i dati identificativi del cessionario/committente;
  • la data del documento;
  • la data di registrazione (per le sole fatture ricevute e le relative note di variazione);
  • il numero del documento;
  • l’imponibile;
  • l’aliquota IVA applicata e l’imposta ovvero, ove l’operazione non comporti l’annotazione dell’imposta nel documento, la tipologia dell’operazione.

Quali le scadenze per la trasmissione del file:

  • I Semestre 2017: entro il 16 settembre 2017, che è sabato quindi la scadenza sarebbe 18 settembre ma, il primo anno, grazie alla proroga, slitta al 28 settembre 2017;
  • II Semestre 2017: entro il 28 febbraio 2018;
  • I Trimestre 2018: entro il 31 maggio 2018;
  • II Trimestre 2018: entro il 16 settembre 2018, che è domenica quindi la scadenza slitta al 17 settembre 2018;
  • III Trimestre 2018: entro il 30 novembre 2018;
  • IV Trimestre 2018: entro il 28 febbraio 2019.

Per la corretta compilazione dei tre blocchi informativi del file XML: Dati Fatture Emesse (DTE), Dati Fatture Ricevute (DTR) e Annullamenti (ANN) è necessario far riferimento alle specifiche riportate nell’allegato al predetto provvedimento “Specifiche tecniche e regole per la compilazione dei dati delle fatture – versione 1.1”. Successive versioni delle specifiche potranno essere pubblicate sul sito dell’Agenzia delle Entrate nella relativa sezione. Inoltre, è raccomandato far riferimento alla Circolare n. 1/E del 7 febbraio 2017 che ha fornito chiarimenti fondamentali per la compilazione del file XML.

Cosa fare prima di richiamare il modulo per la predisposizione del file da trasmettere.

  • Richiamare il modulo tabelle, IVA ed inserire se non presente la natura dell’operazione. Qui di seguito vi riportiamo un riepilogo di quanto la agenzia delle entrate ha comunicato.
    • operazioni escluse: per le operazioni escluse ai sensi dell’articolo 15 del d.P.R. n. 633/1972. Compilare il campo Natura con la sigla N1 - escluse ex art. 15;
    • operazioni non soggette: per le operazioni non soggette ad IVA (solitamente per mancanza di uno o più requisiti dell’imposta; ad esempio una prestazione di servizi extra-UE – oppure per espressa disposizione di legge). Compilare il campo Natura con la sigla N2 - non soggette;
    • Operazioni non imponibili: per le operazioni non imponibili (ad esempio una esportazione ovvero una cessione di beni intra-UE). Compilare il campo Natura con la sigla N3 – non imponibile;
    • Operazioni esenti: Compilare il campo Natura con la sigla N4 – esente;
    • Operazioni soggette a regime del margine/IVA non esposta in fattura: le operazioni per le quali si applica il regime speciale dei beni usati (decreto-legge 23 febbraio 1995, n. 41, articolo 36 e seguenti), come ad esempio una cessione di un’autovettura usata, o quello dell’editoria. In tali casi occorre compilare il campo Natura con la sigla N5 – regime del margine/ IVA non esposta in fattura. In particolare, il campo Natura deve essere compilato con il codice N5 anche per le fatture emesse senza separata indicazione dell’imposta (articolo 74-ter del d.P.R. n. 633/1972) dalle agenzie di viaggio e turismo. Su tali documenti, infatti, deve essere riportata l’annotazione “regime del margine – agenzie di viaggio” (articolo 21, comma 6, lett. e) del d.P.R. n. 633/1972). Si precisa, inoltre, che, poiché in tali tipologie di fatture il cedente/prestatore non indica separatamente l’imposta (IVA), il campo del tracciato denominato Imponibile Importo deve riportare il valore dell’imponibile comprensivo di IVA (cfr. pagina 11 delle specifiche tecniche).
    • Operazioni soggette a inversione contabile/reverse charge: le operazioni per le quali si applica l’inversione contabile/reverse charge (ad esempio una cessione di rottami). Compilare il campo Natura con la sigla N6 – inversione contabile (reverse charge);
    • Operazioni soggette a modalità speciali di determinazione/assolvimento dell’IVA: le operazioni di vendite a distanza e alle prestazioni di servizi di telecomunicazioni, di tele-radiodiffusione ed elettronici. Compilare il campo Natura con la sigla N7 – IVA assolta in altro stato UE.
    • Nel caso in cui siano state registrate operazioni per la quale non è prevista la comunicazione, sarà sufficiente richiamare il modulo Iva e nel campo natura inserire “XX – Da non comunicare“.

 

  • Richiamare il modulo causali contabili ed inserire, se non presente, il tipo di documento.  . Qui di seguito vi riportiamo un riepilogo di quanto la agenzia delle entrate ha comunicato.
  1. TD01 fattura .
  2. TD04 nota di credito
  3. TD05 nota di debito
  4. TD07 fattura semplificata
  5. TD08 nota di credito semplificata
  6. TD10 fattura di acquisto intracomunitario beni
  7. TD11 fattura di acquisto intracomunitario servizi

A questo punto ci si chiederà, come posso escludere un documento quale ad esempio la scheda carburante e/o la nota spesa? In questi casi, si dovrà richiamare la causale contabile in questione e, fra le varie opzioni, inserire un check accanto a documento riepilogativo. I documenti registrati con causale avente il check spuntato saranno visualizzati a video per un semplice controllo dei totali ma, tali importi, non saranno comunicati alla agenzia delle entrate.

Eseguite tutte le correzioni come da suddetti paragrafi, in fase di creazione file potrebbe anche segnalare la mancanza di codice unico nazioni.

Cosa vuol dire e come procedere alla correzione della segnalazione.

I motivi della segnalazione potrebbero essere i seguenti:

  • In anagrafica clienti, il cliente segnalato, non ha il codice nazione, sarà sufficiente inserire il codice nazione mancante
  • In anagrafica fornitori, il fornitore segnalato, non ha il codice nazione, sarà sufficiente inserire il codice nazione mancante
  • Nel caso in cui il codice nazione sia presente sia sui clienti che sui fornitori, controllare a questo punto la anagrafica fiscale, isarà sufficiente inserire il codice nazione mancante
  • Se il codice nazione è contenuto in tutti e tre gli archivi come indicato nei precedenti  paragrafi, sicuramente la segnalazione è causata dalla assenza del codice nazione sulla tabella nazione.
  • Suggeriamo comunque di contattarci per tutti gli altri casi, anche per aggiornamenti di massa del vostro database. Ad esempio ho più di 100 clienti senza codice nazione, sistemarli singolarmente comporterebbe un considerevole impegno di tempo e allora, in questi casi , telefonateci costruiremo una query per adeguare molto velocemente i vostri dati.

 

FIFO e/o LIFO – Quale scegliere nel programma Magazzino Softa

Avrete sicuramente già sentito pronunciare i termini FIFO e/o LIFO, quando si parla di magazzino, questi due termini, ricorrono frequentemente. Ambedue sono acronimi, vedremo in seguito a cosa si riferiscono esattamente e sono usati per definire due differenti tipi di valutazione per le scorte di magazzino.

Con il termine LIFO, acronimo inglese di Last In First Out, si intende che l’ultimo prodotto entrato in magazzino, sarà, in termini di valore, primo ad uscire. Questo non vuol dire che fisicamente usciranno dal magazzino sempre i prodotti più recenti ma, semplicemente, che i prodotti a magazzino rimanenti, saranno valorizzati a valore storico. Con questo sistema, il valore di magazzino, in un periodo in cui i prezzi aumentano, sarà, molto probabilmente, inferiore rispetto a quanto la merce effettivamente varrebbe.

Ci si può a questo punto chiedere perché si dovrebbe valutare il magazzino ad un valore storico.

Facciamo un esempio così capiremo le motivazioni per cui risulta essere economicamente più conveniente procedere ad una valutazione a valore storico.

Supponiamo che in un anno si acquisti in due trance lo stesso prodotto ai seguenti prezzi e quantità:

100 pezzi ad euro 50 = Valore euro 5.000

120 pezzi ad euro 55 = Valore euro 6.600.

Sempre nell’arco dell’anno si sono venduti 200 pezzi, rimangono quindi a magazzino 20 pezzi.

Verrebbe spontaneo pensare che i 20 pezzi possano valere cad. 55 euro per un totale di 1.100 euro.

No! Non è così. Con il sistema Lifo il valore di magazzino sarà di 20 pezzi per 50 euro, il primo prezzo di acquisto, valore 1.000 euro.

Differenza quindi fra i due valori sarà 100 euro.

In fase di calcolo delle imposte, il valore di magazzino finale, produce utile e quindi si potrà dichiarare 100 euro in meno, questo vuol dire meno tasse.

Lo stesso tipo di calcolo si deve fare anche quando i prezzi calano. Si intuisce in questo caso che l’effetto sarà contrario, si avrà un reddito maggiore non inferiore, quindi maggiori tasse.

Vedremo ora cosa si intende per Fifo, anche questo acronimo inglese per cui First In First Out.

Con il metodo Fifo,  il valore di magazzino sarà, abitualmente, più vicino alla realtà.

Quando qualcosa viene ritirato dal magazzino, si suppone che quel che è stato ritirato sia sempre la quantità che è entrata nel magazzino per prima.

In tempi di prezzi che crescono rapidamente, Lifo e Fifo danno risultati divergenti. L’impresa, col metodo Lifo, può accumulare riserve, dichiarare il valore del magazzino ad un valore decisamente più basso rispetto al valore effettivo.

Chiarimenti su valorizzazioni di magazzino

Come funziona Softa.

Veniamo ora alle particolarità del nostro programma di magazzino con relativa valorizzazione.

E’ molto importante decidere quale tipo di valorizzazione si è deciso di applicare.

In anagrafica ditta, form nr. 7 Magazzino, indicare se si intende utilizzare il magazzino Lifo inserendo una spunta.

In Magazzino valorizzazione si avrà una maschera tramite la quale si potrà procedere alla valorizzazione del magazzino.

  • Aggiorna Lifo. Si intende che non si stà solo valutando il valore di magazzino ma bensì si intende fisare i prezzi storici.
  • Costo medio o Costo ultimo. Nell’ambito dello stesso anno si potranno fissare nello storico il prezzo singolo mediato oppure il prezzo ultimo.
  • Data valorizzazione. Si intenderà sempre il fine anno,. E’ importante non saltare gli anni, è indispensabile aggiornare in sequenza, prima il 2016 e poi il 2017 etc. etc.
  • Elabora valorizzazione. Eseguite le scelte di cui sopra, un click per iniziare la valorizzazione. Tale operazione richiederà un po’ di tempo in relazione al numero di articoli ed al numero di movimenti che sono stati inseriti. In alcuni casi sembrerà che il programma non vada a termine. In questo caso si dovrà chiudere la maschera per poi riaprirla subito dopo. Se la precedente elaborazione è andata a buon fine vedere un etichetta tipo : Ultima elaborazione terminata con successo il “XX/XX/XXX”. Solo con etichetta aggiornata la elaborazione sarà terminata. Nei casi in cui ci siano molti articoli, ri precisa che per vedere tutti gli articoli sarà necessario procedere a fare un click sulla freccia verso il basso per visualizzare tutti i record rimanenti.
  • Perché ripresa saldi. Solo ad inizio anno si dovrà eseguire la ripresa saldi. Cosa vuol dire? Con la ripresa saldi nel programma di magazzino Softa verrà creata una registrazione contenenti tutti i saldi dell’anno precedente. Questo vuol dire che, nella visualizzazione dei movimenti, la data di inizio visualizzazione dovrà corrispondere alla data in cui sono stati inseriti i movimenti di ripresa saldo.
  • Valorizzazione Magazzino Lifo Fifo.PNG

Programma per Gestione dei cespiti Softa

Il programma di gestione cespiti Softa può essere utilizzato anche autonomamente quindi senza l’utilizzo del modulo contabilità sebbene ne sia consigliato l’uso.

Qui di seguito vi mostreremo come, semplicemente caricando le fatture di acquisto cespiti, tali registrazioni serviranno per l’inserimento automatico nel registro dei cespiti.

In ordine vi illustreremo come:

1) impostare le tabelle delle categorie merceologiche

2) Registrare la fattura di acquisto di un cespite

3) Eseguire l’utility per la creazione automatica

4) Gestire e/o modificare un cespite per percentuali differenti

5) Stampare il libro dei cespiti

6) Inserire le scritture di fine anno per le quote di ammortamento

 

Impostare le tabelle delle categorie merceologiche

Inserito il piano dei conti, sarà necessario inserire nelle categorie merceologiche, tante categorie quante saranno i sottoconti indicati nel piano dei conti.

Ad esempio se il vostro piano dei conti alla voce “Immobilizzazioni Materiali” avrà ben 6 sottoconti quali “Automezzi”, “Mobili”, ecc. ecc. voi dovrete inserire 6 categorie merceologiche.

Esempio definizione categoria merceologia per i beni strumentali

 

Il codice categoria è un alfanumerico quindi potrete inserire anche codici che siano mnemonici, “AR” per Arredamenti etc.

Necessita la spunta sul controllo Beni strumentali, la percentuale di ammortamento fiscale annuo, la percentuale ove possibile per il super ammortamento, a richiesta non necessario il numero di anni per l’eventuale ammortamento civilistico, il sottoconto dei beni da inserire tipo gli Arredamenti, il sottoconto per le quote di ammortamento, il sottoconto per il fondo di ammortamento ed infine il tipo di ammortamento.

Normale – il primo anno al 50% del previsto

Anticipato – Il doppio della percentuale prevista

Ridotto – il 50% di quanto previsto

Costante – A partire dal primo anno verrà applicata la stessa percentuale.

Registrare la fattura di acquisto di un cespite

In registrazioni contabili sarà sufficiente utilizzare un sottoconto inserito nel conto bene, come da precedente capitolo, e necessiterà inserire una descrizione adeguata al caricamento del cespite.

Ad esempio:

Nuova Registrazione Cespite

Eseguire l’utility per la creazione automatica

Per inserire i cespiti nell’archivio dei cespiti sarà sufficiente richiamare dal menu cespiti, utility, la prima utility di inserimento automatico dei cespiti.

Gestire e/o modificare un cespite per percentuali differenti

Per controllare se i cespiti sono stati inseriti in tabella sarà necessario, tramite il menù cespiti, beni strumentali, richiamare il menù  “Beni strumentali” .

Si vedrà un elenco cronologico dei cespiti inseriti.

Si avrà la possibilità di rinumerare tutti i cespiti e per variare sarà sufficiente un doppio click su qualsiasi riga.

Un cespite potrebbe essere rappresentato come segue:

Scheda di un cespite semplice per arredamento

Ottenuto il caricamento automatico si potrà effettuare qualsiasi modifica anzi, tramite il pulsante crea ammortamento si potrebbe ricostruire un nuovo piano di ammortamento.

Le verifiche che verranno effettuate sono le seguenti:

1) non è possibile modificare un piano di ammortamento per anni pecedenti o uguali alla data ultima di stampa giornale bollato.

2) Il totale degli ammortamenti dovrà essere uguale al totale del costo.

3) il costo del cespite potrà essere riferito a registrazioni multiple, il dettaglio sarà recuperabile tramite la scheda dei dettagli.

4) Se si desidera diminuire gli anni per cui si farà l’ammortamento sarà consentito inserire nell’importo di ammortamento un importo diverso a patto che il numero di righe degli anni successivi saranno uguali al numero di righe create automaticamente. Quindi sì azzeramento degli importi ma il totale deve quadrare ma no cancellazione delle righe.

Stampare il libro dei cespiti

Richiamata la voce di menù, consigliamo di verificare che i totali per sottoconto quadrino con il bilancio. quindi se avremo un totale sul libro dei cespiti di euro 8.693,94  lo stesso totale dovrà essere presente in bilancio in corrispondenza dello stesso codice mastro.

 Guarda un esempio di libro cespite

 

Inserire le scritture di fine anno per le quote di ammortamento

Ultima ed importante funzionalità la troviamo nelle utility, esattamente la numero 2 che la seguente etichetta:

Creazione automatica delle registrazioni contabili di fine anno

Prima di eseguire tale utility sarà necessario inserire la data in cui si desidera registrare le “quote di ammortamento” e selezionare la causale contabile adeguata che solitamente è “QA” quote di ammortamento.

L’esecuzione di tale utility terminerà con l’inserimento di un’unica registrazione nella data indicata.

Se la registrazione nella sua totalità sarà da cancellare, si potrà tranquillamente richiamarla da elenco registrazioni ed eseguire la cancellazione.

 

Comunicazione liquidazioni iva trimestrale Decreto Legge 193/2016

Softa – Programma per la comunicazione liquidazioni Iva Trimestrali.

L’Agenzia delle Entrate, con il provvedimento del 27 marzo 2017, ha reso disponibili online modello, istruzioni, specifiche tecniche per la compilazione e la trasmissione della liquidazione trimestrali.

E’ oramai noto a tutti che a partire dal 1/1/2017, i soggetti IVA dovranno inviare periodicamente i dati relativi alle liquidazioni IVA trimestrali ed il vecchio, così detto spesometro annuale, sarà sostituito da una nuova comunicazione di fatture emesse e ricevute.

Le comunicazioni di liquidazioni IVA periodiche trimestrali saranno da subito trimestrali mentre, solo per il 2017, la comunicazione Iva di fatture attive e passive sarà divisa in due semestri per poi diventare trimestrali.

La prima scadenza per il primo semestre 2017 sarà il 30 settembre 2017 mentre il secondo semestre dovrà essere trasmesso entro il 28 febbraio 2018. A partire dal 2018 invece entreranno in vigore le scadenze trimestrali.

Ecco il modello, le istruzioni e le specifiche tecniche delle comunicazioni trimestrali IVA delle liquidazioni periodiche.

Comunicazioni trimestrali liquidazioni IVA: modello

Il modello per l’invio telematico delle comunicazioni IVA trimestrali delle liquidazioni periodiche si compone di due sezioni:

  • frontespizio, composto di due facciate;
  • modulo, composto dal quadro VP.

Il frontespizio si compone a sua volta di tre sezioni:

  • Dati generali, in cui indicare il periodo di riferimento, i dati del contribuente e del dichiarante;
  • la firma;
  • l’impegno alla presentazione telematica.

Istruzioni comunicazioni IVA delle liquidazioni periodiche

Attenzione al paragrafo sulla gestione del riporto del credito IVA nel corso dell’anno.

I soggetti che effettuano liquidazioni sia mensili che trimestrali, in caso di credito IVA da riportare in detrazione da un periodo all’altro, devono osservare la sequenza sotto riportata (riferita, a titolo esemplificativo, solo al primo trimestre dell’anno):

  • credito risultante dal modulo relativo al mese di gennaio (da rigo VP14, colonna 2): da riportare in detrazione nel modulo relativo al mese di febbraio (al rigo VP8);
  • credito risultante dal modulo relativo al mese di febbraio: da riportare in detrazione nel modulo relativo al mese di marzo;
  • credito risultante dal modulo relativo al mese di marzo: da riportare in detrazione nel modulo relativo al 1° trimestre;
  • credito risultante dal modulo relativo al primo trimestre: da riportare in detrazione nel modulo relativo mese di aprile (da compilare nella Comunicazione successiva).

La medesima sequenza si applica anche con riferimento ai successivi mesi e trimestri dell’anno.

Nel caso di anticipazione della liquidazione periodica trimestrale in coincidenza con quella relativa al terzo mese di ogni trimestre solare, ai fini della determinazione del riporto del credito IVA nel corso dell’anno occorre fare riferimento ai crediti indicati nei punti 3-4 della sequenza sopra illustrata.

Infatti, ad esempio, il credito risultante al rigo VP14 del modulo di marzo/1° trimestre, deve essere poi riportato nel rigo VP8 del modulo relativo al mese di aprile (da compilare nella Comunicazione successiva).

Comunicazioni trimestrali liquidazioni IVA – specifiche tecniche compilazione

La comunicazione liquidazione periodica iva trimestrale 2017, è uno dei due nuovi adempimenti previsti per il 2017 per i contribuenti che liquidano l’imposta sul valore aggiunto mensile o trimestrale.

 

Vediamo quindi nel dettaglio:

  1. Cosa sono le liquidazioni periodiche IVA;
  2. La Liquidazione IVA mensile e trimestrale;
  3. La Comunicazione liquidazione periodica iva trimestrale 2017 come funziona?
  4. La scadenza delle comunicazioni liquidazioni periodiche Iva trimestrali;
  5. Le sanzioni per chi omette la comunicazione.
Liquidazione periodica IVA cos’è?
  1. Cosa sono le liquidazioni periodiche IVA?

L’IVA addebitata e/o incassata dai clienti diventerà IVA a debito mentre quella L’IVA pagata e/o registrata sulle fatture dei fornitori, sarà l’IVA a credito.

In ogni liquidazione periodica si provvederà quindi a calcolare l’IVA da versare semplicemente calcolando la differenza fra l’IVA a debito e l’IVA a credito.

L’eventuale debito dovrà essere versato alla agenzia delle entrate mentre, l’eventuale credito potrà essere ritenuto un credito sulle liquidazioni periodiche successive.

2.       Liquidazione periodica IVA 2017 mensile e trimestrale:

La liquidazione periodica IVA può essere mensile o trimestrale, a seconda del volume d’affari generato:

Liquidazione periodica IVA mensile: la maggior parte dei soggetti passivi eseguono la liquidazione mensile e deve essere effettuata entro il giorno 16 di ciascun mese. Ad esempio per il mese di gennaio 2017, la liquidazione e l’eventuale versamento dovrà essere eseguito entro il 16 febbraio 2017.

Liquidazione periodica IVA trimestrale: i contribuenti che ad inizio attività hanno optato per la periodicità trimestrale ed i contribuenti che nell’anno precedente non hanno superato un volume d’affari di 400.000,00 euro per le attività di servizi o 700.000,00 euro per le altre attività, ai sensi della Risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 15/E del 13 febbraio 2012, possono effettuare la liquidazione IVA trimestrale.

I soggetti trimestrali sono tenuti alla liquidazione entro il giorno 16 del secondo mese successivo al trimestre di riferimento con una maggiorazione dell’1% a titolo di interessi.

Per cui se il contribuente deve versare l’IVA del 1° trimestre, gennaio–febbraio-marzo, deve farlo entro il 16 maggio.

Versamento Iva: sia per i soggetti che liquidano l’IVA trimestrale che mensile, il versamento dell’imposta va effettuato tramite modello F24.

Una volta effettuata la liquidazione IVA, i soggetti passivi Iva, sono tenuti ad inviare all’Agenzia delle Entrate la comunicazione di cui sopra.

Scadenza comunicazione liquidazione IVA 2017: In base a quanto stabilito con l’entrata in vigore del decreto 193/2016, ossia, il decreto fiscale collegato alla Legge d Bilancio, a partire dal 1° gennaio 2017, i contribuenti soggetti IVA, sono obbligati ad inviare entro le seguenti scadenze:

  • I° trimestre: entro il 31 maggio 2017;
  • II° trimestre: entro il 16 settembre 2017;
  • II° trimestre entro il 30 novembre 2017;
  • IV° trimestre entro l’ultimo giorno del mese di febbraio dell’anno successivo, per cui 28 o 29 febbraio 2018.

Fermo restando, i termini ordinari per il versamento dell’IVA dovuta in base delle liquidazioni periodiche effettuate, la nuova comunicazione deve essere inviata all’Agenzia delle Entrate entro l’ultimo giorno del secondo mese successivo ad ogni trimestre.

Qualche esempio:

Se un contribuente liquida mensilmente l’imposta, i termini di versamento dell’iva non subiscono cambiamenti, nel senso che il 16 febbraio 2017 rimarrà il termine entro il quale versare l’Iva del mese di gennaio, il 16/03/2017 per l’iva di febbraio, il 16/04/2017 per l’iva di marzo ecc. Entro il 31/05/2017 lo stesso contribuente dovrà inviare, la comunicazione dei dati delle liquidazioni mensili.

Il contribuente trimestrale, invece, dovrà entro il 16/05/2017 versare l’iva relativa al I° trimestre ed entro il 31/05/2017 effettuare la nuova comunicazione liquidazioni periodiche Iva.

 

Quali dati vanno indicati nella Comunicazione liquidazioni IVA TRIMESTRALE 2017?

L’ammontare complessivo delle operazioni attive (cessioni di beni e prestazioni di servizi) al netto dell’IVA, effettuate nel periodo di riferimento, comprese quelle ad esigibilità differita, rilevanti agli effetti dell’IVA (imponibili, non imponibili, esenti, ecc.) annotate nel registro delle fatture emesse o in quello dei corrispettivi o comunque soggette a registrazione, ad esclusione di quelle esenti effettuate dai soggetti che si sono avvalsi della dispensa dagli adempimenti di cui all’art. 36-bis (vanno, invece, indicate le operazioni esenti di cui ai nn. 11, 18 e 19 dell’art. 10, per le quali resta in ogni caso fermo l’obbligo di fatturazione e registrazione). Si evidenzia, inoltre, che nel presente rigo devono essere comprese anche le operazioni non soggette per carenza del presupposto territoriale di cui agli artt. da 7 a 7-septies per le quali è obbligatoria l’emissione della fattura in base alle disposizioni contenute nell’art. 21, comma 6-bis. Nel rigo deve essere compreso anche l’imponibile relativo alle operazioni per le quali l’imposta, in base a specifiche disposizioni, è dovuta da parte del cessionario.

L’ammontare complessivo degli acquisti all’interno, intracomunitari e delle importazioni relativi a beni e servizi risultanti dalle fatture e dalle bollette doganali di importazione, al netto dell’IVA, annotate nel periodo di riferimento sul registro degli acquisti di cui all’art. 25, ovvero su altri registri previsti da disposizioni riguardanti particolari regimi. Nel rigo vanno compresi, altresì, gli acquisti ad esigibilità differita, nonché quelli con IVA indetraibile. Si precisa che nel rigo vanno anche compresi gli acquisti intracomunitari non imponibili di cui all’art. 42, comma 1, del decreto legge n. 331 del 1993 (inclusi quelli effettuati senza pagamento dell’imposta con utilizzo del plafond di cui all’art. 2, comma 2, della legge 18 febbraio 1997, n. 28), nonché quelli di cui all’art. 40, comma 2, dello stesso decreto legge (triangolare comunitaria con intervento dell’operatore nazionale in qualità di cessionario-cedente).

Sanzioni omessa comunicazione IVA 2017 della Comunicazione liquidazioni IVA TRIMESTRALE:

  • Omessa o ritardata trasmissione dei dati relativi ad ogni fattura: sanzione minimo 2 euro per fattura ad un massimo di 1.000 euro a trimestre (*)
  • Omessa, incompleta o infedele comunicazione delle liquidazioni periodiche: sanzione minimo 500 euro a massimo 2.000 euro (*).

*La sanzione è ridotta alla metà se la trasmissione è effettuata entro i 15 giorni successivi alla scadenza prevista ovvero se, nel medesimo termine, è effettuata la trasmissione corretta dei dati.

Cosa fare per il buon funzionamento del programma Softa per la Comunicazione liquidazioni IVA TRIMESTRALE:

1) Controllare che i codici iva ad esempio fuori campo, art. 15 etc abbiano la spunta nell’apposito controllo inserito nel modulo IVA.

Escludi dalla liquidazione Iva

2) In anagrafica ditta accertarsi che la sezione dedicata agli invii telematici sia completamente compilata.

3) Stampare le liquidazioni periodiche mensili e/o trimestrali in definitiva. Solo la stampa definitiva riporterà nella comunicazione i dati esatti.

4) Stampare non in definitiva il trimestre da comunicare.

5) Richiamare a menù contabilità, Comunicazioni Trimestrali Iva, il periodo che si intente comunicare e poi procedere con “Visualizza Dati”, “Crea file da trasmettere”.

6) Controllare che dai totali visualizzati siano stati inclusi e/o esclusi gli importi desiderati confrontandoli con i totali della stampa precedentemente ottenuta tramite la stampa periodica.

7) Ultimati i controlli si potrà procedere all’invio del file alla Agenzia delle entrate oppure al proprio intemediario.

8) Stampare il modello opportunamente controllato e verificato.

Procedura per la comunicazione Iva trimestrale

 

Come operare nei casi in cui necessiti compensare un credito iva con altre imposte da pagare.

Facciamo un esempio affinchè l’argomento diventi più semplice da capire e da spiegare.

Supponiamo che un’azienda abbia riportato nella liquidazione iva di giugno/2017 un saldo a credito di 10.000 euro, che intenda utilizzare tale credito per compensare altre imposte e che abbia già creato ed inviato il file della liquidazione iva per il secondo trimestre. L’operatore dovrà in sequenza operare come segue:

1)  Richiamare il menù dei versamenti Iva ed inserire, un nuovo record che abbia:

  • Anno 2017
  • Mese 6 (giugno)
  • Data – Inserire la data in cui è stata effettuata la richiesta
  • Acconto/saldo – U Utilizzo credito
  • Codice banca – La vostra banca con cui abitualmente pagate gli F24
  • IMPORTO – -10.000 in negativo
  • Note – Una descrizione libera

Registrazione_Utilizzo_credito

 

A questo punto, anche se avete già stampato ed effettuato la liquidazione Iva del mese di giugno, dovrete rifare la liquidazione di giugno più i tre mesi successivi.

Per riassumere quindi la particolarità sta nel fatto che la liquidazione del mese di giusno deve essere effettuata due volte.

La prima volta prima di inviare la liquidazione del II trimestre e la seconda volta prima di creare il file per il III trimestre.

Se la sequenza su esposta non verrà seguità, il saldo finale riporterà il credito del secondo trimestre e quindi la comunicazione trimestrale sarà errata.

Per qualsiasi ulteriore delucidazione non esitate a contattarci.

 

Mail marketing – Software per invio e-mail

Mail marketing – Software per invio e-mail quali le differenze.

L’e-mail marketing è un processo di invio e-mail periodico organizzato che ha l’obiettivo di inviare messaggi commerciali alla propria clientela ed eventualmente a clienti potenziali.

Possiamo quindi affermare che l’e-mail marketing si riferisce all’invio di email per acquisire nuovi clienti, fidelizzarne altri e/o convincere i clienti ad acquistare prodotti inseriti in una campagna pubblicitaria.

Esistono software specifici che gestiscono ESCLUSIVAMENTE il processo di mail marketing affrontando le problematiche dalla A alla Z, applicazioni molto verticali per i quali necessita predisporre un apposito archivio e molto spesso necessita di personale adeguato all’utilizzo di questi strumenti ed in particolare un esperto in comunicazione.

Fra i tanti software disponibili possiamo suggerire:

SmartSerialMail Free programma per newsletter disponibile gratuitamente per Windows grazie al quale facilmente si può riuscire a creare e spedire newsletter. Il programma è dotato di tantissimi template pronti all’uso e di un editor HTML facile da usare per creare email personalizzate. I limiti presenti nel software sono il numero massimo di email che si possono inviare ogni giorno (400) e il numero di indirizzi a cui si possono spedire le newsletter (200)

Altro software molto famoso è MailChimp un’applicazione Web semplice e gratuita.

Permette di creare e gestire newsletter senza installare programmi e supporta l’invio gratuito di email in formato testo semplice o HTML fino ad un numero massimo di 2.000 iscritti.

Il limite è il numero massimo di email mese 12.000. Il software è corredato di una vasta gamma di template con i quali si possono creare newsletter dall’aspetto molto gradevoli e professionali.

Ricordiamo comunque che, prima di inviare le email agli indirizzi di posta elettronica predisposti a tale scopo, sarà necessario raccogliere i consensi da parte dei destinatari definiti.

Se invece il vostro desiderio è di avere un software gestionale completo con il quale si possa, unitamente ai preventivi, ordini, Documenti di trasporto, fatture etc. etc., inviare ai clienti effettivi e/o ai clienti potenziali molto semplicemente e-mail con allegati appositamente predisposti, senza limiti allora vi suggeriamo di usare il software gestionale Softa.

Softa, software gestionale completo per aziende, ha inserito fra i molteplici moduli anche tre moduli dedicati all’invio delle e-mail.

I moduli ai quali facciamo riferimento sono:

  1. Mail modelli – con il quale si possono preparare i facsimili da inviare
  2. Mail maker – con il quale si possono predisporre e definire i destinatari delle comunicazioni
  3. Mail manager – modulo che, in tempi successivi, si preoccupa di inviare ai destinatari le comunicazioni stabilite.

Il modulo, mail modelli, al primo avvio chiederà di selezionare il programma di editor che si intenderà utilizzare.

Dopo tale selezione comparirà una maschera simile alla seguente:

Software per realizzare fac simili di email

 

Per inserire una nuova comunicazione sarà sufficiente evidenziare una riga e poi un click su duplica riga.

Si creerà un clone della riga selezionata alla quale necessiterà variare il titolo.

Si presenterà una maschera simile alla seguente che si potrà modificare come si desidera.

Fac Simile Email Circolare Informativa

 

Si fa presente che, per personalizzare opportunamente le e-mail da inviare, sono disponibili alcuni TAG che vi daranno la possibilità di far comparire ad esempio il nome del contatto, l’indirizzo e/o altro per ogni singolo cliente.

I cosiddetti TAG identificativi si distinguono dal testo normale in quanto saranno racchiusi fra due parentesi quadre.

Potrete inserire le seguenti variabili:

[CONTATTO]                  – Nome della persona alla quale intendere intestare la comunicazione

[CLICOD]                        – Codice del cliente

[FORCOD]                       – Codice del fornitore

[RAGSOC1]                     – Prima parte della ragione sociale

[RAGSOC2]                     – Seconda parte della ragione sociale

[INDIRIZZO]                   – Indirizzo

[CAP]                               – Codice di avviamento postale

[CITTA]                            – Città

[PROVINCIA]                  – Provincia

[CONTATTO]                  – Nome del destinatario

[RIFERIMENTI]              – Riferimenti contenuti sull’anagrafica cliente e/o fornitore

[OGGI]                             – Data di oggi, data in cui si invierà la e-mail

 

Preparato il modello si potrà quindi passare al modulo maker, con il quale avremo una maschera simile alla seguente:

Mail maker Programma software per creazione mail automatico

 

Scelto il modello (ad. Es. circolare) si potranno selezionare i destinatari fra i clienti, fornitori e clienti potenziali, oltre ad una considerevole quantità di altri filtri.

Infine per generare i messaggi da inviare sarà sufficiente cliccare sull’apposito pulsante “Genera messaggi”.

Tale pulsante genera una lista di e-mail da inviare e per inviarle, magari in momenti non lavorativi, si dovrà richiamare il modulo mail manager che, nei momenti di minor consumo di banda, magari di notte, provvederà ad inoltrare le e-mail predisposte.

Riassumendo potremo dire che con un software di mail marketing integrato in un gestionale è vero che si perdono alcune funzionalità ma si ottengono molteplici benefici quali:

 

  • Indirizzi e-mail sempre aggiornati.
  • Gestione della privacy integrata.
  • Destinatari filtrabili in relazione alle categorie, provincie, etc.
  • Diversificare i testi fra clienti, clienti futuri e fornitori.
  • Nessun limite di invio
  • Personalizzazione specifica nei testi.
  • Nessun costo aggiuntivo, software completamente in uso gratuito con l’utilizzo degli altri nostri moduli.

www.comegmotori.com

Job Tracker – App per memorizzare ore di lavoro

Job Tracker – Una facile e comoda app  ideale per memorizzare le ore di lavoro e le attività lavorative proprie o dei dipendenti.

Sapere che queste ore sono state memorizzate ed al sicuro in un database di un programma gestionale è sicuramente un grande vantaggio.

Con Job Tracker diventerà facilissimo controllare e valutare le attività svolte dai propri collaboratori, monitorare l’impegno che si è dedicato ad uno o più progetti.

Si potranno dare risposte in tempo reale, alla telefonata il tecnico sta arrivando potrete rispondere sì, è partito alle ore 8:31.

Non appena il collega avrà terminato, con delle comode viste si potranno individuare tutti i tecnici e/o i dipendenti che sono liberi e quindi disponibili a cominciare un altro lavoro.

A fine mese vogliamo essere in grado di valutare i costi sostenuti per completare un ordine di lavoro che mi è pervenuto e verificare che la previsione da me ipotizzata sia veritiera rispetto alle ore che verranno registrate da questa APP.

Job Tracker è quanto stavate cercando!

Con un click la persona indica che ha iniziato un’attività con un altro click la stessa persona indica che ha terminato l’attività precedentemente iniziata.

Il tutto verrà memorizzato su un programma di fatturazione e quindi si potrà fatturare automaticamente tutti gli interventi svolti.

Un esempio fra tanti per chiarire la funzionalità di questa App.

L’azienda Alfa ha tre dipendenti che nell’arco della giornata dovranno dedicarsi a molteplici attività.

Con Job Tracker il dipendente che chiameremo Beta, con un qualsiasi smartphone (Android), potrà accedere al sistema con utente e password:

Login al Softa Tracker

Menù per Job Tracker

 

Sempre il dipendente Beta, quando inizierà il proprio lavoro, potrà tramite digitare il numero di progetto oppure semplicemente inquadrare il codice a barre del documento riportante gli estremi dell’ordine e quindi in automatico verrà memorizzato che egli ha iniziato quel tipo di lavoro.
Il dipendente non dovrà necessariamente essere in officina uffico ma potrà essere anche presso il cliente, in mobilità non importa, verrà memorizzato l’inizio, tutti i colleghi sapranno che quel lavoro/attività è stata iniziata.

Pensate a cosa si potrà ottenere a fine mese.

Si avrà una lista di tutti i dipendenti con un elenco analitico di che cosa hanno fattom quanto tempo hanno dedicato al singolo lavoro e quante ore complessivamente sono state lavorate.

Avrò quindi le risposte alla fatidica domanda di fine mese e precisamente:

1) “Cosa abbiamo fatto questo mese?”

2) “Quanto tempo ho dedicato ad un certo progetto?”

3) “Quante ore devo addebitare al mio cliente?”

4) “Quanto differisce il consuntivo dal preventivo?”

Ebbene con Job tracker puoi ottenere tutte queste informazioni anzi, potresti tramite semplici statistiche estrarre i risultati per:

1) periodo ( Anno, mese, giorni)

2) cliente

3) Commesse

4) Attività

5) etc.

Come potete provare e valutare Job Tracker – App per memorizzare ore di lavoro?

Semplicemente scaricando il nostro pacchetto gestionale e poi attivando la modalità web nella gestione utenti.

 

Tracker è un termine generico che abitualmente si riferisce ad una classe di software che serve a sequenziare musica.

Noi invece abbiamo pensato che il nostro software Tracker possa sequenziare e mostrare il lavoro